Duecentocinquanta opere tra dipinti, sculture, grafiche e incisioni celebrano il movimento che, dalla seconda metà dell’Ottocento fino ad inizio Novecento, seppe coinvolgere tutte le arti in un rinnovamento e traghettò la società italiana verso un cambiamento ideologico e di costume.
Il percorso espositivo, organizzato in sezioni cronologiche, prende il via dagli anni ‘60 dell'Ottocento e si chiude con gli anni '90. In mostra i lavori di trentotto artisti, da Giovanni Carnovali detto Il Piccio a Daniele Ranzoni, da Tranquillo Cremona a Giuseppe Grandi - di cui sono esposti per la prima volta i gessi restaurati che diedero vita al monumento alla Cinque Giornate - da Gaetano Previati a Medardo Rosso, a Pietro Troubetzkoy, provenienti da raccolte pubbliche e private italiane e da prestigiose istituzioni straniere quali il Groninger Museum di Groningen, in Olanda, e il Szépművészeti Múzeum di Budapest, coprendo un arco temporale di quattro decenni in cui il movimento si è evoluto.
Precursore delle avanguardie come Divisionismo e Futurismo, la Scapigliatura fu un’esperienza che coinvolse tutte le arti verso un capovolgimento ideologico, artistico e di costume nella Milano postunitaria, laboriosamente avviata al ruolo di capitale morale, fra borghesia in ascesa, incombenti conflitti sociali e rinnovata coscienza individuale. Scultori, scrittori, musicisti o gente di teatro, personalità libere, unite dall’insofferenza e dal medesimo disagio di vivere che, nella volontà di scandalizzare i benpensanti, portarono a compimento una (con)fusione tra vita e arte.
La mostra, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, promossa dal Comune di Milano – Cultura, prodotta e organizzata da Palazzo Reale e Artematica, col patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lombardia e della Provincia di Milano, è curata da Annie-Paule Quinsac e da un comitato scientifico composto da Giuseppe Farinelli per la letteratura, Paolo Repetto per la musica, Gaetano Oliva per il teatro, Anna Finocchi per i rapporti con l’architettura.
Fonte : Comune Milano
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